Approfondimento

Aggiornamento sulla disuguaglianza: chi guadagna quando il reddito aumenta?


Negli Stati Uniti la crescita porta sempre più disuguaglianze di reddito. Un marcato peggioramento di questa tendenza si è verificato a partire dagli anni ’80, quando le riprese economiche hanno riservato la maggior parte della crescita di reddito alle famiglie americane più ricche. Questa nota aggiorna il mio grafico originale sulla disuguaglianza (riprodotto di seguito) con i dati più recenti. Per le discussioni precedenti, vedi ad esempio, qui,   qui, e qui.

figura 1

 

Il grafico mostra che ad ogni espansione postbellica – quando l’economia cresceva – il 90% delle famiglie meno ricche riceveva una quota sempre più limitata di quella crescita. Fino agli anni ’70, anche se in misura via via decrescente, la maggior parte delle famiglie ancora beneficiava della maggior parte della crescita del reddito. A partire dagli anni ’80, la tendenza si inverte drasticamente: mentre l’economia recupera dalle recessioni, la maggior parte della crescita del reddito va al 10% più ricco delle famiglie.

In particolare, l’intera ripresa del periodo 2001-2007 non ha generato pressoché alcuna crescita per il 90% delle famiglie più povere e, nei primi anni di ripresa dalla Grande crisi finanziaria del 2008, i redditi di queste hanno continuato a diminuire durante l’espansione, offrendo tutti i benefici dalla crescita al 10% più ricco. Una tendenza simile si osserva quando si considera il 99% più povero e l’1% più ricco delle famiglie (per i dettagli, nonché i dati completi sul ciclo economico, vedere qui ).

Le figure che seguono aggiornano questa analisi con i dati più recenti (fino al 2015) esaminando la distribuzione della crescita del reddito medio (con e senza plusvalenze) tra il 90% più povero e il 10% più ricco delle famiglie e tra il 99% più povero e l’1% più ricco delle famiglie. [1]

Scopriamo che poco è cambiato quando si considera la distribuzione della crescita del reddito medio tra il 90% più povero e il 10% più ricco delle famiglie, con o senza plusvalore (rispettivamente, figure 2 e 3).

figura 2


figura 3

 

Una differenza è che il reddito reale medio per il 90% delle famiglie più povere non si sta riducendo più. Nel 2014 e nel 2015 ha finalmente iniziato a riprendersi. Ciononostante, a queste famiglie spetta ancora una quota limitata di quella crescita, solo tra il 18% e il 22% [della crescita totale], come è stato storicamente. L’economia in crescita continua a portare maggiori benefici alle famiglie più ricche.

Poiché il 10% delle famiglie più ricche è costituito da un gruppo piuttosto eterogeneo (cfr Tabella 1), consideriamo la distribuzione della crescita del reddito medio tra il 99% più povero e l’1% più ricco (figure 4 e 5).

 

tabella 1

 

figura 4

figura 5

 

Le figure 4 e 5 mostrano che i redditi del 99% più povero (con o senza plusvalore) hanno recuperato in modo più energico rispetto a quelli del 90% più povero (figure 2 e 3), il che significa che i miglioramenti si sono concentrati principalmente nel successivo 9% più ricco delle famiglie. La loro quota di crescita di reddito è del 30% o del 38%, a seconda che si includano o meno le plusvalenze, rispettivamente.

Infine, la Figura 6 mostra come la crescita del reddito si sia distribuita tra i diversi cicli economici (da picco a picco, cioè includendo sia le contrazioni sia le espansioni). I dati per l’ultimo ciclo sono incompleti, poiché ne siamo ancora coinvolti. Il grafico indica che nel ciclo attuale, i redditi per tutti i gruppi sono ancora inferiori al loro precedente picco nel 2007, tuttavia la perdita è sopportata in modo sproporzionato dal 90% più povero delle famiglie.

figura 6

 

In breve, il modello di crescita emerso negli anni ’80 e che ha prodotto crescenti disparità di reddito è vivo e vegeto. L’alta marea non solleva più la maggior parte delle barche. Invece la maggior parte dei guadagni va a un segmento molto ridotto di popolazione.

Come ho discusso altrove, questo modello di crescita non è accidentale e non è inevitabile. È in gran parte una conseguenza di un progetto politico, in particolare [basato su] il cambiamento dei metodi macroeconomici utilizzati per stabilizzare un’economia instabile e per stimolare la crescita economica.


[1] L’analisi si basa sui dati di Piketty e Saez (2003, aggiornati al 2016), che considerano il reddito medio reale di mercato prima delle imposte e dei trasferimenti. I redditi di mercato comprendono salari e stipendi, reddito da impresa, dividendi, interessi attivi e plusvalenze.

 

 

originale Inequality Update: Who Gains When Income Grows?      pubblicato il 29 marzo 2017 su New Economic Perspectives

Traduzione di Daniela Corda, supervisione di Maria Consiglia Di Fonzo


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