Approfondimento

2021: odissea negli ospizi, parola di Tito Boeri

2021: odissea negli ospizi, parola di Tito Boeri

L’attacco alle pensioni è arrivato all’atto finale, compiuto dal più incompetente esperto di pensioni messo a dirigere l’INPS. Boeri sa di avere una brutta missione da compiere, e vuole portarla a termine senza scatenare l’odio verso di sé stile Fornero.

Com’è facile comprendere, il cavallo di Troia per portare a termine l’attacco sarà il tema dei vitalizi dei parlamentari e delle pensioni d’oro.

Il taglio dei vitalizi serve a dare una verniciatura di giustizia allo smantellamento del diritto alla pensione, che giusto non è.

Una volta che si scardinerà il principio del diritto acquisito alla pensione, ultima diga a garanzia del sistema pensionistico, cioè delle pensioni a tutti, verrà spazzata via qualunque pensione, riducendo alla povertà milioni di pensionati.

Vale infatti la pena ricordare qualche passaggio a chi avverte la sensazione di piacere e di vendetta pensando ai tagli dei privilegi alla casta.

È sempre una scelta politica

Ridurre le pensioni è una scelta politica. Non ci sono motivi tecnici che obbligano a ridurre la quantità di impulsi elettronici che dal pc dell’INPS (dunque dello Stato) si trasformano in numeri nei conti correnti dei pensionati. È una scelta politica, non tecnica, decidere che un pensionato dovrà ricevere esattamente quello che ha versato durante la sua storia lavorativa. È una scelta politica decidere invece per il contrario.

Ridurre le pensioni significa ridurre il deficit

Il dio dell’austerità impone agli Stati di ridurre il deficit, ma la riduzione del deficit statale equivale alla riduzione del risparmio dei cittadini. Non è mai un vantaggio per te.

Un vantaggio c’è, ma è per i fondi pensioni

Dopo la notizia dell’invio delle buste arancioni da parte dell’INPS, non c’è giornale che non pubblichi un prospetto sui vantaggi e sull’indispensabilità della previdenza complementare. Le lobby della previdenza complementare hanno ottenuto a Bruxelles ciò che cercavano: clienti e profitti. Ascolta l’intervista della trasmissione radiofonica “Manuale d’Europa” ad un lobbista a Bruxelles.

I tagli dei privilegi alla casta: mal comune ma nessun gaudio

Chi gioisce del taglio dei privilegi della casta deve ricordarsi che, nella migliore delle ipotesi, diventerà un buon cliente della previdenza complementare. Vivrà, certo, ma più povero di prima, perché un pezzo del suo reddito o del suo risparmio andrà ai fondi pensione e alla speculazione finanziaria che gira attorno a questa autotassazione. Nella peggiore delle ipotesi, invece, diventerà un anziano senza pensione, che finirà nel girone degli ospizi per indigenti, ricordando di quando Boeri voleva tagliare i vitalizi ma aveva tagliato anche la sua pensione.


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